Nel momento in cui l’autunno comincia a farsi sentire davvero, Monforte San Giorgio risponde come sa fare da secoli: aprendo botti, schiudendo catoj e restituendo al borgo quella vibrazione antica che solo le feste identitarie sanno evocare. Il Giro delle Botti e dei Catoj, arrivato alla sua 14ª edizione, non è un semplice evento: è un rito collettivo che riporta in vita la Sicilia contadina, quella delle cantine scavate nella pietra, dei profumi che si mescolano lungo i vicoli e delle storie che passano di mano in mano proprio come si fa con un buon calice di vino.
Il paese si trasforma in un teatro spontaneo dove ogni angolo suona la sua nota: dai friscaletti che accompagnano i musicisti itineranti, ai tamburi che scandiscono il passo delle parate popolari, fino al coinvolgente gruppo folkloristico “I Sicilia e dintorni”, che torna a riportare in scena canti, danze e costumi che appartengono all’identità più profonda delle Terre di Monforte. Tra un arco medievale e un cortile illuminato, il visitatore non attraversa solo un percorso enogastronomico, ma un vero viaggio culturale, fatto di tradizioni che continuano a respirare e a raccontare.
In queste due giornate, il borgo diventa un microcosmo dove tutto si tiene: il vino novello custodito nelle botti di rovere, la cucina tipica che profuma di memoria, i sorrisi delle famiglie che animano il centro storico e quel senso di appartenenza che supera il tempo. A Monforte non si fa spettacolo: si custodisce e si restituisce. E il Giro delle Botti è il modo più autentico di farlo.
Tra mosto, musica e tradizioni: il Giro delle Botti accende l’autunno monfortese
